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Monfalcone, Via Rossini 1 – l’Ospedale che non c’è più

di Edi Maurizio Fedel

Ogni tanto, percorrendo a piedi Via dell’Istria, strada di recente realizzazione che, attraversando l’area su cui sorgeva l’Ospedale, collega Via Rossini a Via Aquileia, mi soffermo ad osservare i grandi alberi, alcune nuove costruzioni e, lì accanto, in un’area recintata, le macerie dell’Ospedale, rimaste sul campo e diventate colline alberate. In quelle colline c’è il “corpo” e la storia di quelli che furono i reparti di Chirurgia, Ortopedia, Ostetricia-Ginecologia e Pediatria. Osservando qua e là, ho tentato di collocare ciò che c’era e non c’è più, tranne la chiesetta che, in rovina totale, è ancora lì, “agonica”, quasi “morta”. Da sotto il filare dei platani, ormai centenari, l’immaginazione mi ha condotto a rivedere, sulla destra, i padiglioni di Ortopedia e di Ostetricia/Pediatria; davanti, invece, la cucina e la lavanderia, sulla sinistra i padiglioni, vecchio e nuovo, di Chirurgia, alle spalle Medicina e Radiologia. Nel giardino l’astrazione fantastica mi è apparsa come un’infinita animazione umana ed animale, qualche camice bianco che attraversava il giardino da parte a parte, alcune persone ricoverate che, nella bella stagione, sedevano sulle panchine coi i visitatori, uccelli canori, liberi e nelle gabbie, diffondevano il loro canto tra la vegetazione. Ho immaginato, purtroppo, ciò che nella realtà non è più tangibile, se non in qualche risparmiata essenza arborea, che profumava di tiglio, calicantus, o altro, nell’avvicendarsi delle stagioni. 

Un Libro Per Un Fiore

La peonia del Carso di Alojz Rebula, 2005, Consorzio Culturale del Monfalconese

Il Tesoro di San Canzian d’Isonzo: Archeologia e Cristianesimo alle Origini

della redazione.

Ricostruire la storia di luoghi che oggi rischiano di passare inosservati o che, per lo meno, appaiono immutabili in virtù della loro vicinanza e famigliarità, è uno dei principi che muove il Consorzio Culturale del Monfalconese, da un punto di vista sia culturale che sociologico.

In questo contesto è possibile collocare «Ad Aquas Gradatas. Segni Romani e Paleocristiani a San Canzian d’Isonzo», una delle pubblicazioni più interessanti che hanno segnato la storia editoriale dell’allora CCPP – Centro Culturale Pubblico Polivalente e della storica rivista «Il Territorio».

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La Memoria della Salute

Cartolina anni 1960/70. Passo carraio, portineria e padiglione d’ingresso (a destra dell’ingresso, vicino al canale, il tiglio di cui si parla).

All’ombra del grande tiglio che sorvegliava l’ingresso della cittadella della salute di
Monfalcone, si poteva osservare il maestoso portale con la scritta “Ospedale civile”.
All’interno palazzine con i vari reparti e un gran via vai di gente, un giardino, una piccola
chiesa…
Oggi tutto questo è solo un ricordo.

Guerra e dopoguerra nei miei ricordi. 1940-1947, di Pierpaolo Vidali

Le vicende inerenti la Seconda guerra mondiale sono state largamente raccontate per quanto concerne i grandi eventi, eppure una parte sostanziale della memoria che, ancora oggi, possiamo continuare a tramandare di tali accadimenti è dovuta, principalmente, al ricordo di coloro che, all’epoca dei fatti, erano ancora bambini.

Proprio all’interno di questo contesto si situa la storia di Pierpaolo Vidali.

Altrove/Elsewhere

Altrove/Elsewhere è il titolo del Volume che il Consorzio Culturale del Monfalconese ha dato alle stampe nel marzo 2017, alla chiusura dell’omonima mostra, a cura di Paolo Malni, tenutasi presso la Sala Fondazione Cassa di Risparmio di Gorizia dal 29 novembre 2016 al 26 febbraio 2017.
I testi del Volume, in italiano e in inglese, riprendono in larga misura quelli della mostra, così come i materiali iconografici.

“Altrove” indica distanza e una condizione: quella percorsa e vissuta dai profughi della Venezia Giulia e del Confine Orientale in fuga dalle terre natìe attraversate, improvvisamente, dalla linea del fronte della Grande Guerra.
Quella grande tragedia che fu correttamente definita “suicidio d’Europa” inizia per le popolazioni del Litorale austroungarico all’esplodere dei colpi di Gavrilo Princip a Sarajevo il 28 giugno 1914: il feretro contenenti i corpi dell’Arciduca Francesco Ferdinando d’Este e della moglie Sofia che attraversa le strade di Trieste non è che il primo, oscuro presagio di ciò che sarebbe accaduto il 28 luglio successivo.

La Palude dalla Sella

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L’area in cui sfocia il fiume Isonzo – grazie alla presenza di un gran numero di specie animali e vegetali – è divenuta in pochi anni un luogo fondamentale per lo studio delle migrazioni dell’avifauna e per l’educazione ambientale.

Il volume “Isola della Cona. Ambiente e fauna delle foci dell’Isonzo”, a cura della Lega Italiana Protezione Uccelli (Lipu) – sezione di Gorizia ed edito dal Consorzio Culturale del Monfalconese nel 1996, ci parla proprio di questo!

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PREVAL – Atti del convegno

Fra le pubblicazioni del Consorzio Culturale del Monfalconese va annoverato il volume (del 2014) degli atti dell’importante convegno “Natura e agricoltura nel Collio Goriziano – Il Preval” svoltosi a San Floriano del Collio nel 2012.

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Sagrado e la sua storia

Tra le diverse pubblicazioni edite dal Consorzio Culturale del Monfalconese, particolare attenzione merita la ristampa anastatica del volume “Sagrado e la sua storia”, scritto originariamente da Carlo Luigi Bozzi nel 1969 ed edito dalla Pro Loco su volontà dell’Amministrazione cittadina dell’epoca.

Il libro, ristampato una prima volta nel 1986, trova infine in questa edizione del 2006 un suo definitivo corpo rappresentando, ancora, un completo studio sulla realtà sagradese.

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Al pare Toni. 100 anni dei Volpati in terra bisiaca

La storia di una famiglia può diventare l’occasione per ripercorre la storia di una comunità. Quella della famiglia Volpato, raccontata attraverso le memorie dei discendenti del “pare Toni”, che nel 1919 si trasferisce dal Veneto in Bisiacaria con la moglie Dosolina, diventa in controluce la storia della Bisiacaria nel Novecento. Attraverso le diverse case, o meglio, i diversi “curtivi”, dove la famiglia trova abitazione, vengono ripercorse le difficoltà e le gioie di una famiglia che si allarga, ottiene soddisfazioni grazie al duro lavoro, partecipa alle attività della comunità locale mettendo forti radici. Il lavoro, da quello dei campi a quello in Cantiere, come anche le vicende politiche, anche tragiche, si intrecciano alla vita quotidiana: un racconto vivo, fatto di parole e immagini.