Più che un libro possiamo definirlo un manuale di botanica popolare del Territorio.

Nel 2000 il compianto Dario Blasich con le pregevoli illustrazioni di Alfio Scarpa e con la collaborazione degli studenti dei corsi di botanica dell’Università della terza età del monfalconese (di cui Blasich era docente) pubblicò “Il quaderno delle buone erbe” che in 165 pagine – per i tipi del Consorzio Culturale del Monfalconese – ha analizzato le principali essenze botaniche spontanee del territorio tra i fiumi Isonzo e Timavo.

Ma nel libro non si elencano solo le essenze.

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Nelle tre sezioni in cui può essere suddiviso il testo (pratica, didascalica vera e propria con 35 schede delle essenze e relativi disegni, insegnamenti popolari) si fa una vera e propria disamina delle erbe spontanee e delle loro indicazioni terapeutiche usate tradizionalmente.

Nella prima sezione vengono trattati la raccolta e la conservazione delle erbe, la preparazione dei medicamenti, le erbe officinali nella medicina popolare.

La seconda sezione è dedicata alle principali essenze spontanee che, oltre al disegno, al nome in italiano e al nome scientifico in latino, riporta il termine dialettale (in bisiaco che viene parlato localmente tra i fiumi Isonzo e Timavo).

Infine, nella terza sezione vengono trattate le tisane casalinghe, le preparazioni di infusi e decotti, gli sciroppi, le grappe e i vini medicinali.

Un manuale di botanica popolare che non potrà mancare nella biblioteca di chi vuole conoscere ed apprezzare le erbe selvatiche.