L’area in cui sfocia il fiume Isonzo – grazie alla presenza di un gran numero di specie animali e vegetali – è divenuta in pochi anni un luogo fondamentale per lo studio delle migrazioni dell’avifauna e per l’educazione ambientale.
Il volume “Isola della Cona. Ambiente e fauna delle foci dell’Isonzo”, a cura della Lega Italiana Protezione Uccelli (Lipu) – sezione di Gorizia ed edito dal Consorzio Culturale del Monfalconese nel 1996, ci parla proprio di questo!
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Il punto di riferimento di questa importante area è l’Isola della Cona dotata di punti schermati, capanni di osservazione dell’avifauna, di un centro visite con un’originale struttura museale riguardante l’ambiente della foce dell’Isonzo, del “Museo della papera”, di un bar-ristoro, di alcuni sentieri naturalistici (che consentono di raggiungere l’estremità dell’area protetta, a Punta Spigolo), di un maneggio per i cavalli della varietà Camargue che sono diventati una delle attrattive dell’area (e che consentono di percorrere i sentieri dell’area in sella a uno dei bianchi equini).
Il Consorzio Culturale del Monfalconese, tra i Quaderni del Territorio (n. 13), fin dall’istituzione della Riserva naturale regionale Foce dell’Isonzo (1996) ha voluto sottolineare le caratteristiche naturali di questa zona divenuta una delle zone umide più importanti del Mediterraneo, un vero e proprio “hotel a cinque stelle” per una moltitudine di uccelli migratori che la scelgono in massa per nidificare o solo per fermarsi.
Si può facilmente affermare che qui gli uccelli sono liberi mentre i visitatori sono “in gabbia” nei vari osservatori.

Un luogo importante che consente di immergersi nella ricchezza naturale della foce dell’Isonzo in cui sono presenti oltre 350 specie di uccelli su 380 dell’intero territorio del Friuli-Venezia Giulia (e a circa 530 di quello italiano).