All’ombra del grande tiglio che sorvegliava l’ingresso della cittadella della salute di
Monfalcone, si poteva osservare il maestoso portale con la scritta “Ospedale civile”.
All’interno palazzine con i vari reparti e un gran via vai di gente, un giardino, una piccola
chiesa…
Oggi tutto questo è solo un ricordo.

Il Consorzio culturale del Monfalconese non poteva esimersi dal rammentare l’importante
presenza del vecchio ospedale civile di Monfalcone dove per anni, prima della nascita
del nosocomio di S.Polo, vennero curate nei vari reparti migliaia di persone.
Così è nato il volume “L’ospedale che non c’è più” di Edi Maurizio Fedel che nelle
edizioni del Consorzio è in avanzata preparazione e che a breve sarà presentato
ufficialmente. Uno strumento – frutto di vita vissuta e grande passione – che consentirà
ai lettori di ricordare (o di scoprire) una presenza che è ormai scomparsa.
L’autore, infatti, che per anni vi ha lavorato, riporta aneddoti e fotografie (in gran parte
inediti) che raccontano la vita di questa grande realtà sanitaria.
Un comprensorio destinato all’oblio, cancellato inesorabilmente, senza nessuna
remissione.
Come la chiesetta, dedicata a San Giovanni di Dio: lasciata degradare senza nessun
intervento di difesa, chiusa tristemente tra barriere metalliche.
Un ospedale dimenticato.
Nessun monumento, nessuna targa, nessuna denominazione di via o di parco.
Insomma nulla.
La memoria di questa importante realtà non deve scomparire come il vecchio tiglio posto
all’ingresso affinché sia conosciuta da tutti, specialmente dalle generazioni più giovani.

Cartolina anni 1960/70. Passo carraio, portineria e padiglione d’ingresso (a destra dell’ingresso, vicino al canale, il tiglio di cui si parla).